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Eccessiva imposizione fiscale? Riprendiamoci il futuro!

Non è di certo un segreto che il mercato del lavoro in Ticino è ormai sempre più precario. L’applicazione dell’accordo di Schengen e in particolare la libera circolazione delle persone ha portato solamente svantaggi per la nostra economia locale. Essendo il nostro un Cantone di frontiera siamo ora più che mai confrontati con la concorrenza d’oltre confine, con l’immigrazione incontrollata del lavoro – volontà di imprese che non hanno sensibilità etica a tal riguardo – e con il dumping salariale, concetto questo che non sembra più essere un tabù. 

Non è possibile inoltre continuare a sostenere una situazione in cui il costo della vita cresce di anno in anno e dove le condizioni salariali dei dipendenti sono stagnanti, con conseguente riduzione del potere di acquisto delle famiglie.
Contro i suddetti fenomeni perversi in Ticino l’UDC si è battuta – e continua tutt’ora a farlo – per difendere l’iniziativa “prima i nostri”, la cui applicazione sembra non essere gradita ai più della politica. Se l’espressione del popolo non è rispettata, una valida alternativa percorribile per migliorare la qualità di vita dei Ticinesi potrebbe essere la riduzione della pressione fiscale.
È importante ricordare che il Ticino è un popolo d’imprenditori: sono circa trentaquattromila le aziende commerciali, molte delle quali di piccole dimensioni, che garantiscono un impiego a 150’000 dipendenti. Sono dunque il cuore pulsante dell’economia cantonale, ma allo stesso tempo sono le realtà maggiormente strozzate da un’imposizione fiscale esagerata.
E così il ceto medio sopporta il peso schiacciante di alte imposte che fanno perdere attrattività e competitività nei confronti di Cantoni limitrofi, più virtuosi nella politica fiscale e di conseguenza con un benessere generalmente maggiore. Sta a noi, nelle nostre decisioni politiche, di ribaltare questa posizione penalizzante.
Non bisogna avere timore di sgravi fiscali e del relativo minor gettito a corto termine, che renderebbero necessari alcuni sacrifici nella gestione della cosa pubblica. Con lungimiranza bisogna conseguire alacremente l’obiettivo premiante di attrarre contribuenti tra professionisti capaci e realtà imprenditoriali vincenti, che possano stabilirsi definitivamente nel nostro Cantone contribuendo nel medio termine al miglioramento economico e finanziario di tutti.

Raide Bassi, candidata UDC in Gran Consiglio 

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