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Echi dal Gran Consiglio – giugno 2021

Care amiche e cari amici,

eccovi un resoconto sui punti salienti della sessione del Gran Consiglio che si è appena conclusa.

POSITIVO

Meno tasse per i piccoli proprietari di appartamenti o case

Il Gran Consiglio ha accolto a larga maggioranza l’iniziativa elaborata di Paolo Pamini e mette un freno alla tassazione del valore locativo di proprietà abitative con un valore imponibile inferiore a 500’000 franchi. Grazie all’impegno di Paolo Pamini e al sostengo degli altri partiti in commissione e in aula, salvo purtroppo i Verdi e il PS, che hanno addirittura minacciato un ricorso al Tribunale federale a danno del ceto medio-basso ticinese, l’UDC ha dato ulteriore prova della sua promessa elettorale di impegnarsi concretamente per il ceto medio e per i contribuenti, collaborando con le altre forze politiche di destra.

La mozione E-TAX per le dichiarazioni fiscali di persone fisiche e giuridiche con controlli “casuali” sui casi semplici e costanti.

La mozione di Tiziano Galeazzi permette di velocizzare le notifiche fiscali affinché i cittadini possano avere in breve tempo la notifica di quanto dovrebbero poi pagare di tasse. A vantaggio va anche l’incasso del Cantone e comuni, cosi come una razionalizzazione del lavoro nella divisione contribuzioni. Il Governo nel suo messaggio ha preso nota di questa possibilità è ha migliorato il sistema di controllo e notifica. Cosi anche il rapporto commissionale ha evaso la mozione in base ai provvedimenti che già oggi adotta la divisione contribuzioni. A margine della discussione Galeazzi ha chiesto che venisse ampliato e pubblicizzato questo sistema E-TAX elettronico e le notifiche elettroniche di ritorno. Questo per una questione di risparmi nell’inviare buste in posta B a tutto il Ticino e ovviamente utilizzando questo sistema E-TAX andrebbe garantita maggior protezione della sfera privata dei contribuenti.

Da parte del Governo vi è stata una certa disponibilità nel migliorare il sistema, affinché si possa migliorare il servizio per le cittadine e cittadini ticinesi contribuenti. Anche da parte del PLRT, in una nota ufficiale, vi è stato sostegno e gratitudine per l’iniziativa elaborata di Pamini e la mozione Galeazzi.

Molinari, per ora niente mediatore cantonale.

Dopo lo sgombero e la distruzione dell’ex macello di Lugano, Sergio Morisoli, tramite una mozione d’ordine, è riuscito a far ritirare il voto sul creare un’organizzazione e un mediatore cantonale per occuparsi dei molinari. Almeno ora, fino che la situazione non si sia calmata e i molinari non dicano che sono davvero disposti a trovare una soluzione e che soprattutto indichino qualcuno di rappresentativo per negoziare invece di domandare il “o tutti o nessuno”, la commissione torna a riformulare una proposta entro fine mese. Essa verrà rivalutata alla luce dei fatti a venire.

 

NEGATIVO

Causa Accordo sulla libera circolazione non è possibile introdurre l’obbligo per gli avvocati stranieri di sapere una seconda lingua nazionale. Il rapporto sull’iniziativa generica della Lega (prima firmataria Sabrina Aldi) per la modifica della Legge sull’avvocatura di cui era relatrice Roberta Soldati conclude che l’iniziativa si scontra purtroppo con il contenuto dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone e nello specifico con il contenuto della Direttiva 77/249 CE del 22 marzo 1977, ai termini della quale chiunque sia abilitato all’esercizio della professione di avvocato in uno Stato membro, è autorizzato a fornire servizi di consulenza e attività giudiziaria negli altri Stati membri.

Di conseguenza anche nell’ambito dell’esercizio dell’avvocatura, i nobili intenti di voler tutelare i residenti, si è miseramente scontrato con questo Accordo, che sarebbe ora e tempo di rivedere. Questi professionisti, a differenza di chi svolge il periodo di pratica biennale per poi conseguire il titolo di avvocato in Ticino, non devono dimostrare di conoscere il diritto svizzero e le altre lingue nazionali. Ciò comporta, laddove non è conosciuta una seconda lingua nazionale, delle carenze giuridiche, che possono creare dei gravi danni ai clienti, ma anche dei rischi per l’avvocato stesso, di incorrere più facilmente in errori professionali.

 

 

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