Il Ticino: Una nave enorme, che va, dove non si sa.
Una nave grande enorme, una nave che va, ma non si sa dove va, sopra molti, praticamente tutti, la nave siamo noi, lo stato e i suoi cittadini! E una nave è abbastanza normale che vada in mare, il mare come è naturale, è come la nostra politica, è immobile piatto e perfetto e sta lì sempre uguale. Ma la nostra nave avendo un motore non sa dove va ma continua ad andare. Questa è la nostra politica degli ultimi anni, con un motore, un motore grande e con tanto carburante ma senza meta, e a parte le masse sono tutti presenti, amici e parenti.
La nostra politica e questo transatlantico gigante con il legno del ponte dipinto di bianco e molto elegante, con le caldaie al massimo ma con i lavoratori sfruttati e senza sbocchi, ma oltre ai ponti superiori dove sfoggiano grandi cappelli e le belle divise bianche, nella pancia della nostra bella nave le condizioni sono pessime, ove vige sfruttamento, paghe basse, ed un ceto basso e medio che soffre, sempre di più ed ancora di più.
Ma cosa fare? Beh capire è il primo grande passo della politica, capire cosa sta succedendo, capire cosa nella nostra bella nave non va, non bastano più le giacche bianche degli ufficiali a rassicurarci, ci servono ora più che mai certezze, la pancia della nostra nave che muove il nostro cantone sta male, e se spremiamo troppo le caldaie, dunque la nostra manodopera e i nostri cittadini, beh spegniamo la nostra bella nave e rendiamo inermi i nostri politici in giacca bianca che governano la nostra bella nave.
Abbiamo bisogno di garantire il buon funzionamento del nostro stato, non solo mettendo un freno alla spesa, ma garantendo che la spesa sia fruttuosa per tutti con il motto “non spendiamo meno ma spendiamo meglio”, così da ridurre il debito sulle nostre future generazioni. Non solo le aziende devono ottimizzare, ma anche il nostro cantone, è essenziale continuare a garantire le prestazioni, ma sempre con un occhio di riguardo alla spesa, e per questo abbiamo bisogno di politici che usano un istante il cervello per pensare a qualcosa di bello.
È ora di mettere a riposo questi ufficiali nullafacenti e cambiare, Cambiare ora! Cambiare in nome dei cittadini per garantire un futuro professionale ai nostri giovani, cambiare per dare un sogno di stabilità ai nostri residenti, una vita migliore ai nostri cittadini, che si aspettano una politica sana, buona e volta al cambiamento! Abbiamo bisogno di una società civile forte e che lo stato non le metta i bastoni fra le caldaie!
Cambiamo ora! Per il nostro Ticino
Antonio Leucci, candidato al Gran Consiglio per l’UDC Ticino, Lista 11 n.48