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Lasciamo i soldi nelle tasche dei cittadini

Una bassa fiscalità è coerente con la nostra voglia di rimanere liberi e svizzeri.

Nessuno ha maggiore rispetto dei soldi di chi ha fatto sacrifici per guadagnarli. È questa constatazione molto naturale che ci spinge a volere imposte basse e una società civile solida. Al contrario degli statalisti, sempre pronti a sognare mettendo le mani nelle tasche altrui. Imposte basse e uno Stato snello sono una priorità morale prima ancora che economica. Il senso e la soddisfazione della nostra vita e delle nostre fatiche equivale ad assumerci le nostre responsabilità per creare un mondo migliore per noi, i nostri figli e i nostri cari. La sinistra invece ci illude che il mondo sia fatto di diritti, e che una sfilza di prestazioni debbano piovere dal cielo senza alcun merito o sforzo del destinatario. Questo atteggiamento non solo pone cattivi incentivi, ma peggio ancora distrugge la motivazione di sempre più giovani, che non sanno più dare un senso alla vita. Basse imposte e uno Stato snello sono quindi un’urgenza morale per frenare il disagio psicologico di sempre più persone, che dovrebbero tornare a essere orgogliose di prendere in mano la propria vita e fare del bene a loro stesse e ai loro cari. Ecco perché una bassa fiscalità è coerente con la nostra voglia di rimanere liberi e svizzeri. Tutto ruota attorno al senso di responsabilità, che ci nobilita, ci motiva e ci dà orgoglio. Pronti ad aiutare i bisognosi come vogliamo noi. Come delle vere persone adulte, al contrario della sinistra che vorrebbe farci vivere come degli eterni Peter Pan. Fatta finalmente la riforma fiscale federale delle imprese, per rimanere attrattivi malgrado l’invidia dei Paesi OCSE a noi intorno, è tempo di occuparsi delle persone fisiche. A Berna l’UDC si batte per esempio per abolire il valore locativo. In Ticino una mia iniziativa parlamentare elaborata del 7 maggio 2018 aspetta di essere votata in autunno dal Gran Consiglio per bloccare il valore locativo almeno in quei casi di rigore come coppie di anziani che con sacrifici hanno consumato la cassa pensione per ripagare l’ipoteca, al posto di vivere da cicale alle spalle altrui.

Paolo Pamini, Candidato al Consiglio nazionale

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