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Mafia in Svizzera: come si intende agire?

Il Consigliere Nazionale UDC Piero Marchesi ha interrogato il Consiglio Federale sullo scottante e attuale tema della mafia:

Finalmente, anche sulla base di estemporanee dichiarazioni della Capo di Fedpol, il Consiglio federale ha recentemente ammesso che «negli ultimi decenni la presenza e le attività delle organizzazioni di stampo mafioso in Svizzera sono state sottovalutate» e ha rivelato la volontà di queste ultime di «influire sulle Istituzioni statali». L’ammissione cozza con dati oggettivi di cui anche il Consiglio federale verosimilmente doveva o comunque poteva disporre. Infatti, da oltre un decennio, sulla base di riscontri concreti nel nostro Paese addetti ai lavori credibili richiamano all’attenzione sul pericolo incombente. Quanto si afferma e commenta oggi, non ne è che una semplice ripetizione. Dal canto suo, la rivelazione è agghiacciante: la disattenzione verso la minaccia per le Istituzioni ha permesso situazioni di potenziale pericolo per la sicurezza interna, peraltro impensabili all’estero. Un esempio: il Ministero pubblico della Confederazione ha potuto assumere sostituti procuratori stranieri, anche se da breve tempo in Svizzera, dunque senza possibilità di preliminari attendibili verifiche in materia di sicurezza personale. Insomma, anni di sottovalutazione della situazione di pericolo concreto ha certamente favorito il radicamento delle organizzazioni mafiose e una certa contaminazione dell’economia. Tali ammissioni e rivelazioni devono portare a riflessioni, prima ancora a individuare le cause e i responsabili di tale sottovalutazione.

Chiedo al CF:

  1. Da chi precisamente, a livello federale, è stata sottovalutata la presenza e l’attività delle organizzazioni di stampo mafioso?
  2. Anche il CF ne ha sottovalutata la presenza e l’attività? Quale apparato amministrativo è deputato a riportagli tale genere di minaccia?
  3. Esattamente sulla base di quali dati oggettivi, semmai ritiene il CF che tale sottovalutazione avrebbe potuto essere evitata?
  4. Se e quali conseguenze avrà, per chi ne è all’origine e per l’organizzazione interna, tale sottovalutazione?
  5. Se e quali concrete misure, segnatamente di natura organizzativa, intraprenderà il CF per evitare in futuro la sottovalutazione di minacce tanto gravi e incombenti?
  6. La risposta al postulato del Consigliere agli Stati Marco Chiesa («Quali risultati per il progetto efficienza, progetto f4») conterrà valutazioni e analisi precise in punto alla sottovalutazione? Se no, perché?
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