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Rustici in Ticino: due interrogazioni a Berna

Il nostro consigliere nazionale a Berna Piero Marchesi ha depositato ieri due interrogazioni riguardanti i rustici malmessi in Ticino:

 

Rustici in Ticino: si trovi una soluzione per permettere una loro valorizzazione in ossequio alla Legge federale.

Sin dagli anni ’80, quando è entrata in vigore la legge sulla pianificazione del territorio che ha sancito una differenziazione tra le zone edificabili e non edificabili, è nato un problema in particolare con i rustici nelle varie valli e zone discoste del Cantone. Queste tipiche costruzioni fungevano da indispensabile riparo per le attività agricole per i molti cittadini che vivevano, o forse sarebbe meglio affermare sopravvivevano, grazie alle attività legate all’agricoltura e alla pastorizia montana.

Con il passare degli anni e con la forte riduzione di queste attività, le moltissime edificazioni sono state trasformate in rustici con lo scopo di abitazioni secondarie. La maggior parte di essi si tratta di costruzioni che permettono un soggiorno con poche comodità, ma anche di offrire vacanze e momenti di svago di assoluto valore.

Nel 2010 l’Ufficio federale di sviluppo territoriale (ARE) ha inoltrato un ricorso al Tribunale cantonale amministrativo (TRAM) contro il Piano di utilizzazione cantonale dei paesaggi con edifici e impianti protetti (PUC-PEIP), che aveva l’obiettivo di definire le regole per il recupero, la ristrutturazione e l’utilizzazione dei molti rustici presenti nel Cantone.

Le prime sentenze del TRAM sono giunte solamente 10 anni dopo l’inoltro del ricorso e questo ha di fatto congelato tutte le attività di ristrutturazione dei rustici oramai in disuso, generando un impoverimento e una noncuranza del territorio.

Le prime sentenze del TRAM stanno purtroppo dando ragione all’ARE, peggiorando di fatto la prospettiva legata ai rustici. Si ricorda che attorno alle ristrutturazioni dei rustici ruota un’economia locale molto importante composta da artigiani locali, indipendenti e lavoratori locali. I rustici sono inoltre occasione per la formazione di nuovi giovani in professioni manuali e artigianali preziosissime.

Chiedo al Consiglio federale:

  1. Conviene che il tema rustici vada risolto evitando di protrarre ulteriormente l’attuale situazione di stallo?
  2. Riservate le decisioni dei Tribunali e la procedura attuale in corso, ritiene vi sia il margine di manovra per aprire un nuovo cantiere tra Canton Ticino e Confederazione per risolvere la tematica rustici?
  3. Ritiene di voler attivare il margine di apprezzamento politico dando chiare indicazioni ai vari uffici federali affinché collaborino per trovare una soluzione condivisa?

 

Rustici e fuori zona in Ticino: uno studio di avvocatura privata che agisce come Autorità di vigilanza per conto dell’ARE?

In data 11 maggio 2010, il Gran Consiglio del Cantone Ticino ha approvato il Piano di utilizzazione cantonale dei paesaggi con edifici e impianti protetti (PUC-PEIP). L’Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE ha ricorso. Nel 2012 il Gran Consiglio ha modificato le norme di applicazione del Piano. Nel 2013 l’ARE ha parzialmente ritirato il ricorso, lasciando pendente la contestazione di 102 settori del piano approvato dal Gran Consiglio contro il Piano, contestando l’inserimento di molti comparti in tutto il territorio del Cantone. Durante i primi mesi di quest’anno il Tribunale ha emesso le prime sentenze.

L’ARE si è affidato ad uno studio legale ticinese, il quale non si è limitato ad affrontare i temi controversi del PUC-PEIP, ma ha agito anche come Autorità di vigilanza. E questo compito non è terminato. Spesso le cancellerie comunali vengono contattate dallo studio legale mandatario per la trasmissione di singoli incarti che riguardano ristrutturazioni di edifici situati fuori zona edificabile.

Chiedo al Consiglio federale:

  1. Per quale motivo l’ARE tramite questo studio legale esercita una funzione di vigilanza sistematica e diffusa?
  2. Non ritiene il Consiglio federale che questo sia un chiaro segnale di sfiducia nei confronti delle Autorità cantonali e comunali del Cantone Ticino?
  3. Come si esplica l’attività di vigilanza per il rilascio di licenze edilizie fuori zona edificabile negli altri Cantoni? È stato incaricato uno studio legale?
  4. Si chiede al Consiglio federale di precisare l’estensione del mandato dello studio legale attivo in Ticino.
  5. Quali criteri permettono all’ARE di decidere quando affidare un mandato esterno e quando allestire un ricorso tramite i suoi servizi interni?
  6. Il fatto che in Ticino venga incaricato uno studio legale può essere interpretato come una carenza di competenze all’interno dell’ARE?
  7. Quante persone attive in questo Ufficio federale sono in grado di esprimersi nella lingua italiana?
  8. Quanto è stato versato a titolo di onorari e spese fino ad oggi?
  9. Quanto avrebbe risparmiato la Confederazione, se avesse assunto e formato un giurista di madre lingua italiana, incaricato di seguire le procedure di adozione del PUC- PEIP?
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