L’Unione democratica di centro, con i suoi 90’000 membri a livello nazionale, è il partito con il maggior numero di elettori in Svizzera. Nel 2007 ha raggiunto la massima percentuale di consensi elettorali con il 28,9% per il Consiglio nazionale, sceso poi al 26,6% alle elezioni del 2011.
In Ticino la crescita è caratterizzata da periodi altalenanti. Con poco meno del 4.5% alle elezioni del 2007, abbiamo aumentato questo risultato nel 2011 al 5,45% (lista in unione con l’UDF) e siamo rappresentati in Gran Consiglio da un nostro gruppo di 5 deputati eletti.
Dalle elezioni nazionali dell’ottobre 2011 abbiamo un nostro rappresentante al Consiglio Nazionale, attualmente nella persona di Marco Chiesa
Ecco la nostra organizzazione:
- Ufficio presidenziale
- Direttiva cantonale
- Comitato cantonale
- Assemblea dei membri
- Gruppo parlamentare
- Delegati all’assemblea nazionale
- Membri della Direttiva nazionale e Membri del Comitato nazionale
Un po’ di storia…
La storia che Vi proponiamo qui di seguito, è tratta dalla quasi totalità dal discorso che l’avvocato Giancarlo Staffieri, attivissimo in passato e ancora oggi eminente membro del Partito, tenne in occasione dei festeggiamenti per l’80° anniversario dell’UDC Ticinese tenutisi nel 2001 a Lugano.
Due date devono essere evidenziate :
- 19 dicembre 1920 si costituisce a Bellinzona il Partito Agrario Ticinese;
- 23 dicembre 1936 viene fondato, su base nazionale il Bauern – Gewerbe und Bürger Partei, ora Schweizerische Vollkspartei (SVP), Unione Democratica di Centro (UDC).
La storia del nostro Partito: è una storia sicuramente travagliata, non priva di qualificanti momenti politici, quella che ha tracciato il lungo cammino sfociato nell’UDC.
Cercheremo di rievocarla “senza il rumore delle frasi e le scalmane della retorica” come soleva affermare un fondatore del Partito, cioè semplicemente.
È, avantutto, una storia di uomini coraggiosi (e mai quest’aggettivo cade a proposito come oggi si conviene) che in un clima politico passionale dove le emozioni prevalevano sulla ragione per fronteggiare i gravi problemi che angustiavano il Cantone, seppero mediare i valori del cristianesimo con quelli del liberalismo, seppero superare atavici dissidi ideologici, per unirsi in un nuovo Partito: il Partito Agrario Ticinese “nel nome e per l’amore della terra ticinese” a sostegno degli agricoltori, definiti da Gaetano Donini “operai della terra, vero antico e benemerito proletariato ticinese”.
Ebbero a tal fine la forza morale di abbandonare i partiti storici in cui erano politicamente impegnati, senza acrimonia e senza livore, consapevoli che tutto avrebbero perso: il potere che già detenevano, il rispetto che loro conferivano le cariche e le funzioni che ricoprivano, cancellando altresì dal proprio intimo ogni ambizione, anche economica, che il quieto vivere nei rispettivi partiti avrebbe certamente appagato.
Ricordiamo coloro che, con particolare dedizione, si prodigarono per la fondazione del Partito:
- Gaetano Dinoni, di Gentilino, un’entusiasta, vera forza trainante del Partito, ingegnere agronomo, consigliere nazionale liberale radicale in carica, massone, tecnico di rara competenza, sorretto da profonda preparazione scientifica;
- Riccardo Staffieri, di Bioggio, avvocato e agricoltore per avere personalmente curato i propri fondi, credente e praticante, già deputato al Gran Consiglio per il Partito conservatore democratico, Pretore in carica della giurisdizione di Lugano Campagna: si dimette da questa funzione per proporsi come uno dei protagonisti della fondazione del Partito;
- Francesco Cattaneo, di Faido, avvocato, di fede cristiana, giurista insigne di straordinaria cultura, membro autorevole ed ascoltato del Gran Consiglio;
- Raimondo Rossi, di Arzo, economista, unico consigliere di Stato del nostro Partito.