Comunicato stampa

Analisi dei compiti: ennesimo esercizio alibi per non dover decidere

L’UDC non può condividere modi, tempi e costi di un’analisi dei compiti dello Stato in questo momento di crisi dove bisogna agire velocemente per evitare il disastro finanziario. L’iniziativa di elaborare e finanziare un progetto di analisi dei compiti dello Stato sembra essere un esercizio alibi per non decidere nulla, e non si conosce nemmeno il reale costo dell’operazione! Da oltre cinque anni, l’UDC ribadisce che la revisione dei compiti dello Stato è necessaria è va fissata nella legge, ha fatto un’Iniziativa parlamentare che è stata ancora una volta rimandata, ma in questo momento bisogna agire in fretta.  

Invece di prendere in mano le redini del carro che sta per schiantarsi contro il muro dei debiti, il Parlamento ha preferito dare avvio ad un lungo e costosissimo meccanismo di revisione dei compiti dello Stato e spostare eventuali decisioni alle calende greche. Come spiegato da Roberta Soldati nel suo invito a bocciare l’operazione di revisione dei compiti, il Cantone ci metterà 3 mesi per formare una commissione che ci metterà 6 mesi per definire un progetto e chiedere a fine 2024 i crediti per il conferimento dei mandati di revisione. Seguirà un “vuoto temporale” per la procedure dell’attribuzione degli incarichi e per il lavoro di analisi con rapporti degli esperti. Passeranno altri 9 mesi per allestire il Messaggio da parte del Consiglio di Stato, e poi un anno intero per farlo discutere dal Gran Consiglio; e ciò a un anno prima delle elezioni cantonali dove si sa che nessuno si brucia le dita promettendo misure di austerità.

Il Ticino spende in ogni settore della sua attività di più della media degli altri Cantoni. Oltre 5 anni fa, l’UDC ha depositato un iniziativa che chiede di fissare la revisione dei compiti nella legge. Il GC, dopo 5 anni di attesa, ha di nuovo rimandato la discussione sulla nostra proposta! Questa revisione è da fare con regolarità e non solo quando si ha l’acqua alla gola. A differenza dell’atto parlamentare UDC, l’iniziativa votata oggi va a creare una base legale provvisoria sotto la pressione dei risparmi, anziché una base legale duratura nel tempo, quale misura operativa di parsimonia ed economicità.

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