Comunicato stampa

Comitato Cantonale UDC Online: tre sì il 7 marzo – tante candidature per le comunali

Martedì 9 febbraio si è svolto il comitato cantonale dell’UDC in collegamento online. Sono intervenuti il presidente del partito svizzero Marco Chiesa, il presidente cantonale Piero Marchesi, il capogruppo Sergio Morisoli nonché il presidente Giovani UDC Diego Baratti.

Innanzitutto il partito cantonale ha preso posizione sulle votazioni popolari del 7 marzo prossimo schierandosi per tre SÌ: Sì al divieto di dissimulare il proprio volto, Sì al nuovo passaporto elettronico, Sì all’accordo di partenariato economico globale con l’Indonesia. Diego Baratti, presidente dei Giovani UDC ha posto l’accento in particolare sull’iniziativa anti Burqa, ritenuta importante per impedire il proliferarsi di un indumento vessatorio verso la donna, che non ha nulla a che vedere con la nostra cultura.

Sul fronte sanitario, il presidente cantonale nonché Consigliere nazionale Piero Marchesi ha ribadito che l’UDC chiede la riapertura immediata delle attività (ristoranti e commerci) con il rispetto delle misure di sicurezza sanitaria e una più celera vaccinazione. E’urgente poter tornare alla normalità, visto l’aumento drammatico della disoccupazione – 40% in più rispetto all’anno precedente – l’aumento della violenza giovanile e domestica e il crescente disagio sociale. L’UDC teme invece che oggi a perdere il posto saranno per primi i residenti e quando l’economia ripartirà saranno invece i frontalieri a essere assunti. Il capo gruppo in Consiglio, Sergio Morisoli, ha aggiunto che la pandemia non può diventare l’alibi per lo Stato di abusare del suo potere e per aggirare il Parlamento.

Parlando della situazione del partito nazionale, Marchesi ha ribadito che con l’elezione di Marco Chiesa come Presidente nazionale, il Ticino ha guadagnato importanza e considerazione. Si è ora in grado di far passare ancor meglio i temi e le preoccupazioni del nostro Cantone. Oltre al termine del lockdown, a livello svizzero il partito si adopera innanzitutto per l’iniziativa contro il Burqa, la legge sul CO2 e l’accordo quadro, come ha anche spiegato Marco Chiesa.

A livello cantonale, Morisoli ha ribadito che contrariamente a quanto sostenuto dal Governo e da tutti i partiti di Governo, il disastro finanziario non è solamente colpa del Coronavirus ma che le finanze cantonali non erano mai state risanate: deficit consecutivi di oltre 250 mio all’anno dal 2020 al 2024 e il debito pubblico che esplode da 2 miliardi a 3 miliardi. Siamo a febbraio e non c’è mezza traccia di strategia su come fa rientrare la situazione. Visto che il Gran Consiglio continua a bocciare tutte le proposte di risanamento dell’UDC, non resta che approvare il Referendum finanziario obbligatorio che l’UDC ha lanciato con il consenso popolare e che tra due settimane verrà discusso in Gran Consiglio. Negli ultimi due anni e mezzo, il gruppo UDC ha depositato 212 atti parlamentari e portato a casa anche un qualche successo alle urne (l’ultimo quello del medico del traffico).

Marco Chiesa ha illustrato le prossime sfide dell’UDC Svizzera. La prima è quella legata alla dissimulazione del viso che a livello ticinese ha già ottenuto una netta maggioranza. Per il Presidente questa votazione rappresenta una scelta di civiltà, si tratta di una questione di principio che tocca i nostri valori e la nostra società. Il burqua è il simbolo della cancellazione della donna ed è incredibile osservare il femminismo strabico di alcune donne che per ideologia sono disposte a tollerare l’intollerabile. Un altro tema in agenda è la legge sul CO2 che sarà votata nel mese di giugno. Questa legge è la concretizzazione della politica verde, a cui tutti i partiti si sono prostrati, che prevede tasse, imposizioni e divieti. La legge sul CO2 penalizzerà in particolare le regioni periferiche e il ceto medio. L’UDC darà battaglia perché la Svizzera ha dimostrato di essere esemplare nella riduzione del CO2 e questa legge sarà tanto cara quanto inutile essendo il nostro Paese responsabile di un millesimo delle emissioni mondiali.

Per quanto riguarda le elezioni comunali l’UDC ha presentato liste e candidati in moltissimi comuni ticinesi. Secondo Marchesi è un bellissimo segnale, a dimostrazione che l’UDC sta diventando un partito sempre più popolare.

In linea con la crescita di membri attivi, elettrici, elettori e simpatizzanti, l’UDC Ticino si è data una nuova organizzazione: Dal 1 gennaio il partito ha una sua sede a Lugano (in Via Ceresio a Pregassona) e dispone di un segretariato che garantisce la reperibilità telefonica (091 930 81 38) e il supporto al presidente del partito nazionale Marco Chiesa, a quello del presidente cantonale Piero Marchesi, al gruppo in Gran consiglio e alle sezioni comunali attraverso i coordinatori regionali.

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