Comunicato stampa

Il prossimo passo è il voto popolare – Oltre 16’000 firme a sostegno dell’iniziativa popolare costituzionale “Sì alla neutralizzazione dell’aumento dei valori di stima”

Ormai è cosa certa: presto le cittadine e i cittadini ticinesi si esprimeranno in voto popolare sulla neutralizzazione dell’aumento dei valori di stima!

Il nostro 4×4 a trazione integrale ha lavorato molto bene e raccolto in poco tempo oltre 16’000 firme a sostegno della proposta di modifica costituzionale. A dimostrazione del successo, si pensi che ne sarebbero bastate 10’000 e che stiamo ancora ricevendo delle firme verificate dalle cancellerie comunali. La chiamata al sostegno si è rapidamente irradiata in tutta la società ticinese. I promotori sono grati verso le molte organizzazioni di settore, della società civile e partitiche che hanno dato un contributo fattivo alla raccolta di migliaia di firme, così come tra i media il Mattino della Domenica. Spesso chi ci ha sostenuto ha incluso nei propri invii moduli di raccolta preaffrancati, facilitando la risposta delle cittadine e dei cittadini.

Trattandosi di una proposta di modifica costituzionale, il voto popolare è garantito. Il nostro motto diventa pertanto Votiamo sì per neutralizzare l’aumento dei valori di stima!

Le firme verranno consegnate alle ore 13:00 di venerdì 27 gennaio 2023 alla Cancelleria dello Stato e Repubblica del Cantone Ticino, al Palazzo delle Orsoline. Ulteriori firme potranno essere consegnate fino al 3 febbraio 2023. Saranno presenti e a disposizione dei media alcuni membri del comitato dei promotori, il 4×4 composto dai seguenti 4 deputati dei 4 partiti borghesi ticinesi:

UDC

1.    Paolo PAMINI, 6900 Lugano

2.    Marco CHIESA, 6977 Ruvigliana

3.    Piero MARCHESI, 6998 Monteggio

4.    Sergio MORISOLI, 6513 Monte Carasso

LEGA

5.    Eolo ALBERTI, 6992 Cimo

6.    Omar BALLI, 6652 Tegna

7.    Daniele CAVERZASIO, 6864 Arzo

8.    Michele GUERRA, 6742 Pollegio

 

IL CENTRO

9.    Maurizio AGUSTONI, 6850 Mendrisio

10.  Fabio BATTAGLIONI, 6518 Gorduno

11.  Paolo CARONI, 6600 Locarno

12.  Sabrina GENDOTTI, 6900 Massagno

 

PLRT

13.  Alessandro CEDRASCHI, 6945 Origlio

14.  Cristina MADERNI, 6815 Melide

15.  Paolo ORTELLI, 6948 Porza

16.  Fabio SCHNELLMANN, 6965 Cadro

 

L’iniziativa propone di inserire nella Costituzione cantonale il seguente nuovo articolo 34quater: La revisione generale ricorrente dei valori di stima immobiliare non può comportare nel complesso un aumento automatico del gettito dei tributi pubblici, né una riduzione automatica delle prestazioni, degli aiuti e dei sussidi erogati nell’ambito del perseguimento degli obiettivi sociali.

Modificare la Costituzione non solo causa un voto popolare ora, ma anche in futuro a tutela dei cittadini qualora qualcuno intendesse cancellare il principio della neutralità della revisione generale ricorrente. Il coraggio dei promotori di lanciarsi nella raccolta di almeno 10’000 firme per modificare la Costituzione, anziché solo 7’000 firme per una semplice modifica di legge, è stato largamente premiato dai cittadini.

Le ragioni dei promotori e degli oltre 16’000 cittadini che chiedono il voto popolare sono molto semplici:

  • la revisione generale delle stime non deve servire a fare cassetta e a far saltare prestazioni sociali;
  • le stime rischiano concretamente di raddoppiare. Una sentenza del Tribunale federale richiede che le stime siano almeno pari al 70% del valore di mercato dell’immobile, mentre sono oggi in Ticino attorno al 45%. Un adeguamento delle stime senza misure compensatorie genererebbe secondo calcoli preliminari oltre 400 mio. di franchi annui di imposte aggiuntive per la semplice colpa di possedere una casa o un appartamento, magari pure sfitto;
  • le stime non hanno solo conseguenze fiscali. Esse impattano per esempio l’attribuzione delle rendite complementari, dei prestiti di studio, il calcolo delle rette di casa per anziani, di sussidi comunali per il fotovoltaico, ecc;
  • migliaia di persone potrebbero essere punite per il solo fatto di vivere in casa propria o di avere degli immobili, anche nelle valli, spesso ereditati da parenti e che richiedono pure di essere risanati;
  • attenzione: la revisione generale è un atto amministrativo che non passa dal Parlamento! Per questo motivo serve al più presto una base legale per proteggere i cittadini da effetti indesiderati;
  • il divieto di maggiori prelievi e di riduzione delle prestazioni sociali non va solo a vantaggio dei proprietari immobiliari, ma anche degli inquilini (privati e commerciali). Infatti, il proprietario immobiliare potrebbe riversare sugli inquilini i maggiori costi (soprattutto fiscali) di cui soffrirebbe;
  • l’iniziativa difende anche le imprese, impedendo un aumento automatico dell’imposta immobiliare.

Tutto quanto sopra non è nulla di nuovo: già nel 1995 (si veda il messaggio 4375 e il rapporto commissionale) si parlava di questi problemi in occasione dell’ultima revisione generale, senza purtroppo passare dalle parole ai fatti. Dopo 28 anni, finalmente abbiamo trovato il coraggio di prendere il toro per le corna. Votiamo sì per neutralizzare l’aumento dei valori di stima!

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