Luce verde alla libera circolazione delle persone: le bugie hanno le gambe corte
PS, PLR, PPD, Verdi e Verdi liberali hanno ribadito, oggi a Berna, il loro sostegno incondizionato e convinto alla libera circolazione delle persone. I loro rappresentanti hanno deciso in commissione delle Istituzioni politiche di combattere l’iniziativa UDC che ne prevede l’abolizione entro un anno.
Tessendo lodi sperticate dell’immigrazione incontrollata senza mai ammettere e considerare le criticità che ha prodotto, presentando l’apologia delle frontiere aperte, rifiutando la reintroduzione della preferenza ai residenti sul mercato del lavoro, ora le maschere sono cadute perché le bugie hanno le gambe corte.
Questi partiti non vogliono e non hanno mai voluto applicare l’iniziativa accettata il 9 febbraio 2014 dal Popolo svizzero. L’applicazione light è stata solo una cortina fumogena che non è servita a nulla se non a gettare fumo negli occhi delle elettrici e degli elettori. Questi partiti non vogliono e non hanno mai voluto disdire la libera circolazione e ripristinare il sistema di successo che la Svizzera ha conosciuto dal 1986 al 2008. Così come da decisione popolare. L’UDC, al contrario, chiede che la Costituzione sia applicata e che delle regole proteggano le nostre lavoratrici, i nostri lavoratori e il nostro mercato del lavoro.
Ricordiamo che fino ad un decennio fa un datore di lavoro prima di poter assumere uno straniero doveva dimostrare: a. che aveva fatto tutto il possibile per trovare un lavoratore sul mercato indigeno del lavoro; b. che aveva notificato il posto vacante presso la competente autorità preposta al mercato del lavoro e che detta autorità non ha potuto trovare un lavoratore entro un periodo di tempo ragionevole; c. che non aveva potuto formare o far formare per il posto di cui si tratta, entro un periodo di tempo ragionevole, un lavoratore disponibile sul mercato del lavoro. Ricordiamo che il nostro Paese non aveva mai vissuto il fenomeno del dumping salariale, l’esplosione del frontalierato nel settore terziario, della sottoccupazione e dell’assistenza prima dell’introduzione della libera circolazione delle persone.
Peccato che solo 3 deputati (il gruppo UDC) su 10 si schierino in favore degli interessi della Svizzera e degli svizzeri e rispettino le decisioni della maggioranza dei ticinesi che ha sempre bocciato questo sistema estremamente dannoso per il nostro Cantone.
È fondamentale rafforzare questa compagine alla prossima tornata elettorale, altrimenti il nostro Paese non potrà mai più tornare a gestire la propria immigrazione e difendere i propri posti di lavoro. In mano loro il Paese entro la fine della prossima legislatura sarà nelle mani dell’UE a tutti gli effetti!
UDC Ticino