Editoriale

Immigrazione incontrollata, il fallimento della libera circolazione

Il fallimento dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone, da sempre criticato dall’UDC, ha portato in Svizzera dal 2002, data della sua entrata in vigore, oltre 1.5 mio di persone. In particolare, nel nostro Cantone, nel 2023 il numero dei frontalieri è arrivato a quota 80’000. Che se ne voglia dire, questo ha comportato gravi problemi sia ai nostri giovani, che agli over 50, nella ricerca di un posto di lavoro; tanti neodiplomati hanno abbandonato il nostro Cantone e i salari in genere hanno subito una pressione verso il basso.

Ho dedicato parecchio del mio tempo ad analizzare l’Accordo sulla libera circolazione per tentare di “trovare una scappatoia”, ma mio malgrado, sono dovuta arrivare alla conclusione che i negoziatori svizzeri si sono fatti fregare e hanno peccato di parecchia ingenuità. Urge trovare una soluzione radicale per arginare questa immigrazione incontrollata. L’introduzione del salario minimo è stato “uno specchietto per le allodole”, poiché ad oggi non ha avuto alcun effetto positivo, se non quello di favorire i frontalieri, i quali addirittura in certi settori (soprattutto in quello sanitario) sono arrivati ad occupare posti dirigenziali privilegiando a loro volta, l’assunzione di ulteriori frontalieri.

Il 9 febbraio 2014 il popolo svizzero aveva accolto l’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa che chiedeva di ritornare al metodo del contingentamento, già in vigore prima dell’introduzione della libera circolazione, che aveva fatto della Svizzera un modello di successo. Malgrado ciò le Autorità federali hanno preferito non adottare la volontà popolare preferendo un ingiustificato servilismo nei confronti dell’UE.

Ora l’UDC, con la tipica tenacia svizzera, ci riprova, chiedendo a gran voce di tornare a gestire l’immigrazione in modo indipendente, che i richiedenti asilo che commettono reati penali vengano esclusi dalla procedura di asilo ed espulsi immediatamente e più in generale, chi non vuole mantenersi autonomamente deve lasciare il nostro Paese. Mi chiedo, possibile che tutto ciò in certi Stati venga applicato, mentre che in Svizzera questi principi basilari, fanno urlare allo scandalo.

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