Levrat e i suoi alleati
Ed ecco servita la strategia socialista per farsi nuovamente beffe delle elezioni e della concordanza (link). Concordanza che un tempo non lontano era motivo d’orgoglio e pilastro di tutta la politica svizzera. In un’intervieta odierna, dalle colonne del Blick, Christian Levrat, presidente del Partito socialista svizzero, ha affermato perentorio che alle Camere federali i loro rappresentanti voteranno di certo Eveline Widmer-Schlumpf da Felsberg.
Qualora poi, e qui Levrat svela le sue carte, lei si ritirasse o qualcosa andasse storto non esiterà a tramare con i suoi fidati amici del Partito popolare democratico, dei Verdi liberali e del Partito borghese democratico in modo tale da nuovamente calpestare e infangare la formula magica governativa che ha retto per generazioni il nostro sistema di Governo. Non vogliono, tutti questi, che vi siano due UDC e due liberali al Governo. Per loro sarebbe la fine della Svizzera. L’attitudine non é nuova, questa presunta superiorità morale ed etica la conosciamo da tempo e non sorprende.
Al grido il seggio di EWS é dei partiti di Centro, questi novelli biechi carbonari si preparano a offendere gli svizzeri. Se questi poveri cittadini, un po’ sciocchini per la verità, premiassero l’UDC alle urne, ritengono necessario metterli sotto tutela, quasi si trattasse di elettrici e elettori incapaci di intendere e volere. Non avete capito nulla, volete una Svizzera più attenta e vigile nella propria politica migratoria, contraria all’Unione europea e magari che intende pure ritornare a favorire i lavoratori residenti? Ci pensiamo noi a Berna, credono loro, a somministrarvi l’antidoto necessario a questa pazzia. Ritengo questo modo di far politica oltraggioso del Popolo sovrano.
Noi svizzeri scegliamo democraticamente e a Berna i politici dovrebbero solo rispettare e applicare il volere scaturito dalle urne. Ora sappiamo cosa succederà nella nostra Capitale, ora sta a chi intende dare una svolta al nostro Paese far sì che la vittoria sia talmente fragorosa e numeri talmente insindacabili che in Consiglio federale ritornino senza se e senza ma a sedere due ministri del maggior Partito svizzero.
Marco Chiesa, Candidato UDC in Consiglio nazionale