Non facciamoci prendere per il naso dall’Italia!
Il 22 dicembre 2015, i responsabili delle finanze di Svizzera e Italia, Eveline Widmer-Schlumpf e Pier Carlo Padoan, parafarono il nuovo accordo fiscale fra i due Paesi che rivede il sistema d’imposizione dei lavoratori frontalieri.
L’accordo attualmente in vigore prevede che il Ticino prelevi le imposte alla fonte dei lavoratori frontalieri trattenendo il 61.2%. Il 38,8% è riversato all’Italia.
Il nuovo accordo permetterà al Ticino di imporre fino al 70% del reddito dei lavoratori frontalieri e saranno eliminati i ristorni, il che comporterà quindi:
12 milioni di Franchi di introiti fiscali per il Canton Ticino | |
interesse ad assumere personale residente | |
equità fiscale | |
privilegi fiscali per i lavoratori frontalieri | |
dumping salariale | |
effetto di sostituzione a scapito dei lavoratori residenti |
Il 15 giugno del 2018, il Consiglio di Stato ha deciso nuovamente di versare 83.5 milioni di franchi relativi all’anno 2017 quale ristorno delle imposte pagate dai frontalieri, mentre a Roma la sottoscrizione del nuovo accordo giace in un cassetto e voci autorevoli affermano che è già “lettera morta”.
Nessuno pare sia intenzionato a prendere il toro per le corna. Per far sì che questa assurda situazione cambi è necessario provvedere al blocco dei ristorni fino alla sottoscrizione dell’accordo, versando la somma su un conto vincolato presso la Banca dello Stato del Canto Ticino.
Per questi motivi, vi invitiamo a firmare la seguente petizione a sostegno della mozione inoltrata al Consiglio di Stato:
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In collaborazione con Ticino Residenti