La RSI boicotta la festa del primo d’Agosto dell’UDC: ecco la vera “presenza sul territorio” del servizio pubblico.

In occasione della Festa nazionale del 1° agosto, due partiti hanno celebrato l’importante ricorrenza in Ticino: la Lega dei Ticinesi, con un evento al Monte Ceneri, e l’UDC Ticino, con una festa a Giubiasco. Entrambe occasioni politiche pubbliche, rilevanti e ben partecipate. Eppure la RSI ha scelto di essere presente unicamente all’evento della Lega, ignorando completamente la manifestazione dell’UDC.
Ci chiediamo con quale criterio il servizio pubblico possa giustificare una simile scelta. La RSI dispone di mezzi finanziari considerevoli e di un organico ampio, tale da permettere senza alcuna difficoltà la copertura di due eventi nella stessa giornata, entrambi legati alla festa nazionale. Con oltre 1’000 dipendenti in organico si immagina non sia così complicato inviare un giornalista e un cameraman. Teleticino, con risorse infinitamente più ridotte, è riuscita a garantire una copertura completa dell’evento UDC, riportando anche i contenuti ufficiali.
L’assenza della RSI alla festa dell’UDC è ingiustificabile. E lo è ancora di più nel momento in cui l’emittente di servizio pubblico lancia continui appelli contro l’iniziativa “200 Franchi bastano!”, sostenendo che il suo ridimensionamento sarebbe un danno per la presenza della RSI sul territorio ticinese. Se questa è la loro “presenza capillare”, c’è da chiedersi cosa resterebbe da difendere.
La realtà è semplice: la RSI è presente dove vuole essere presente, e non dove dovrebbe esserlo per garantire pluralismo e rispetto istituzionale. Il servizio pubblico dovrebbe essere super partes, equidistante, e garantire visibilità a tutte le forze politiche riconosciute e rappresentate. Così non è stato.
Quanto accaduto conferma che la retorica anti-iniziativa “200 Franchi bastano!” è fumo negli occhi degli elettori. Se davvero la RSI tiene al pluralismo e alla vicinanza alla popolazione, dovrebbe dimostrarlo nei fatti, non con gli slogan. E i fatti, purtroppo, parlano chiaro.
UDC Ticino
