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AVS: la grande truffa

La truffa è un inganno astuto. Quella messa in piedi dal 2 marzo scorso perlopiù ai danni dell’UDC da pressoché tutti i partiti per gli evidenti disegni elettorali cantonticinesi di aprile non può essere definita diversamente. Si è voluto ingannare astutamente gli elettori – e si insiste ancora in questi giorni – facendo credere loro che il “no” del Parlamento federale al (finto) adeguamento delle rendite al rincaro fosse una «decisione irrispettosa», un sabotaggio e le vittime i pensionati. Insomma, che fosse una vergogna della politica. L’inganno è consistito appunto nel fare credere che un “sì” avrebbe invece portato, a fine mese, davvero più soldi nelle tasche dei pensionati. L’astuzia, invece, è consistita nel fare leva sulla complessità della materia e dunque sulla difficoltà qui d’interpretare i numeri, che non è certo solo dei pensionati AVS ma (comprensibilmente) di tutti gli elettori. Inoltre, nel non dire, allo stesso modo, che con il “sì” l’aumento dell’AVS sarebbe consistita in una trentina di centesimi al giorno: insomma, l’equivalente di una sigaretta. A truffa compiuta, il danno è però stato limitato e i truffatori smascherati. Il “no” finale della Camera Alta, peraltro con il voto determinante del Partito del Centro, ha evitato che tutte le singole rendite nella migliore delle ipotesi subissero, di fatto, una stasi e che le casse dello Stato fossero gravate da un salasso inutile, per circa 500 milioni. La mozione dell’UDC presentata pochi giorni fa al Consiglio Nazionale, ripresa da una precedente agli Stati, con l’analoga iniziativa parlamentare, ha fatto chiarezza: quando sarà concretizzata, con un minore prelievo fiscale quella sì lascerà più soldi nelle tasche dei pensionati con rendite medio basse. La morale di tutto questo? Si può anche discutere, dialetticamente, sul come lo Stato possa oppure debba togliere, lasciare o mettere più denaro nelle tasche dei cittadini: alludo alla maggiore pressione fiscale oppure, dall’altra parte, agli sgravi dopo il contenimento dell’aumento della spesa pubblica. Ma è poco onesto scherzare su questi temi: l’AVS è una cosa seria.

Avv. Pierluigi Pasi, vicepresidente UDC Ticino, candidato al Gran Consiglio

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