Comunicato stampa

Lettera al Consiglio di Stato: richiesta di intervento tempestivo e diretto del Consiglio di Stato nella gestione del lupo

UDC Ticino ha richiamato l’attenzione del Consiglio di Stato sulla gestione del lupo, una problematica che sta gravemente minacciando la sicurezza dei nostri cittadini e mettendo a rischio la stabilità del settore agricolo, in particolare per i nostri contadini di montagna. Qui di seguito il testo della lettera.

 

Signor Presidente,
signora e signori Consiglieri di Stato,

desideriamo richiamare con fermezza l’attenzione del Governo cantonale sulla gestione del lupo, una problematica che sta gravemente minacciando la sicurezza dei nostri cittadini e mettendo a rischio la stabilità del settore agricolo, in particolare per i nostri contadini di montagna. I dati parlano chiaro: tra il 1° febbraio 2024 e il 31 gennaio 2025, il Vallese ha abbattuto 35 lupi, i Grigioni 48, mentre in Ticino solo 3. Questa differenza non dipende dalla mancanza di risorse o di supporto federale, ma è il risultato di una scelta politica precisa del Dipartimento del Territorio, che ha sistematicamente evitato di adottare misure concrete e tempestive.

Contrariamente a quanto dichiarato dal Direttore del Dipartimento del Territorio, secondo cui l’inazione sarebbe da ricondurre a limitazioni legislative della Confederazione, altri Cantoni come il Grigioni e il Vallese hanno ampiamente dimostrato che, grazie alle modifiche all’ordinanza proposte dal Consigliere federale Albert Rösti, i Cantoni hanno la piena facoltà di agire autonomamente. Questi Cantoni hanno intrapreso misure tempestive, riscuotendo successo nella gestione della situazione, trasformando il problema da emergenza a normale amministrazione. Non vi è alcun motivo per cui il Ticino non possa fare altrettanto.

Inoltre, ricordiamo che il Gran Consiglio, con una chiara e ampia maggioranza, ha chiesto al Governo di adottare una strategia cantonale per la gestione del lupo. Tuttavia, nonostante il mandato ricevuto, questa richiesta è sinora rimasta lettera morta. È ormai evidente che, purtroppo, la situazione non può essere più rimandata.

Recentemente, il Presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi, ha espresso pubblicamente l’urgenza di agire per tutelare il settore agricolo ticinese, una posizione che condividiamo pienamente. Tuttavia, ci pare di capire che nel Consiglio di Stato vi sia una chiara maggioranza a sostegno della necessità di intervenire per proteggere i nostri agricoltori. Chiediamo dunque che tale maggioranza venga finalmente esercitata, con il Governo che imponga direttive chiare a chi deve occuparsi della questione, portando il dossier alla competenza del Consiglio di Stato. Questo permetterà una gestione diretta e decisa della problematica, senza ulteriori indecisioni.

Non possiamo più tollerare che si continui a tergiversare mentre i nostri contadini sono costretti a vivere nell’incertezza e a subire danni gravi alle loro attività. È urgente che il Consiglio di Stato prenda in mano la situazione con determinazione e adotti misure concrete per tutelare il nostro settore agricolo e le tradizioni che rendono il Ticino unico.

Cordiali saluti.

 

Piero Marchesi, Presidente UDC Ticino
Sergio Morisoli, Capo gruppo UDC Ticino

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