Comunicato stampa

Nuovo aumento dei premi di cassa malati: De Rosa smetta di dare la colpa a Berna

L’Ufficio federale della sanità pubblica ha pubblicato i dati per il 2026: il Ticino registra l’aumento più alto della Svizzera, +7,1%, e supera perfino Ginevra, diventando così il Cantone con i premi medi di cassa malati più cari del Paese.

Il problema non nasce oggi. Negli ultimi dieci anni, in Ticino si è fatto poco o nulla per contenere la spesa sanitaria. Il Direttore del Dipartimento della sanità, Raffaele De Rosa, ha sempre preferito puntare il dito contro Berna, ripetendo ogni anno la stessa scusa, piuttosto che sporcarsi le mani anche con decisioni difficili ma necessarie. Ma i numeri sono ormai chiari: la responsabilità principale è cantonale. Basta guardare ad altri Cantoni, che hanno registrato aumenti minimi, per capire che quando si governa con determinazione è possibile limitare i costi.

In Ticino invece si è lasciato crescere una sovra-offerta sanitaria, con troppi ospedali, troppi medici e un ricorso eccessivo al pronto soccorso, senza adottare riforme strutturali. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: i ticinesi pagano oggi i premi più alti della Svizzera. L’incidenza demografica sui premi data dall’elevato numero di anziani risulta essere marginale, pertanto anche questa scusa è da rigettare al mittente.

Il commento odierno relativo all’aumento dei premi in Ticino del Consiglio di Stato che cita: “Una decisione che il Governo ticinese stigmatizza e che evidenzia una volta di più come il sistema sia giunto ai suoi limiti”. Questo conferma che l’intenzione sia quella di continuare a dare la colpa ad altri piuttosto che intervenire per ridurre la crescita dei costi sanitari a livello cantonale.

L’UDC Ticino chiede al Consiglio di Stato di assumersi finalmente le sue responsabilità e propone interventi concreti:

  • Avviare subito una nuova pianificazione ospedaliera con una riduzione del numero di ospedali, partendo dalla riorganizzazione delle specializzazioni per eliminare ridondanze (ad esempio maternità o cardiologia attualmente duplicate in 7-8 strutture).
  • Limitare l’afflusso di nuovi medici, in particolare provenienti dall’estero, e ridurre il numero complessivo di professionisti sul territorio.
  • Ridurre i centri medici privati, che sono generatori di costi incontrollati.
  • Regolamentare l’accesso al pronto soccorso, riservandolo ai casi realmente urgenti.
  • Confrontarsi con i Cantoni virtuosi, che hanno dimostrato una migliore gestione dei costi, per adottare esperienze e best practices.

È tempo di passare dalle scuse ai fatti: i ticinesi non possono più essere penalizzati da un sistema inefficiente e costoso e da politici che preferiscono dare la colpa a Berna piuttosto che agire.

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