Comunicato stampa

Prima che la barca affondi!

E’ da anni che l’UDC Ticino suona il campanello d’allarme e presenta delle ricette concrete per
frenare il declino finanziario del Cantone, un peso che graverà sulle spalle dei giovani. Il popolo
ha capito dando il chiaro mandato al Governo di spendere meno e meglio riducendo
l’indebitamento, ma i politici fanno finta di non sentire. A fine legislatura e prima che cambino
le carte in tavola, l’UDC vuole ribadire le sue proposte percorribili per evitare il disastro. La via
c’è, manca solo la volontà politica!

Oggi, l’UDC Ticino ha ri-presentato i suoi provvedimenti concreti per ridurre gli enormi disavanzi
di esercizio e il crescente debito cantonale che graverà pesantemente sulle future generazioni. Il
presidente cantonale e Consigliere nazionale Piero Marchesi ha sottolineato che le ricette
dell’UDC sono praticabili. Se il Governo le avesse applicate già quattro anni fa, ora non si
troverebbe nel doloroso obbligo di tagliare le uscite. Ma i politici preferiscono speculare sulla
ripresa economica e non vogliono capire che la crescita economica dovrebbe triplicare per
migliorare la situazione entro i prossimi 6 anni. Cambiamo ora! Non è solo uno slogan. Per le
finanze cantonali significa che bisogna rispettare quello che già oggi la legge sulla gestione
finanziaria prevede: pareggio a medio termine, parsimonia ed economicità nella spesa. Sarebbe
finalmente ora che il Governo del Mulino bianco producesse soluzioni immediate, evitando di
continuare a tirare a campare nella speranza di superare indenne l’appuntamento elettorale,
per poi tornare nuovamente a dormicchiare in attesa che qualcun d’altro gli tolga le castagne
dal fuoco.

Cifre alla mano, il deputato in Gran Consiglio, Sergio Morisoli, ha illustrato come le spese
pubbliche sono aumentate da 2’800 milioni di CHF nel a quasi 3’900 milioni in 11 anni, ossia di
oltre un miliardo di franchi. E la curva continua a salire. Mentre la popolazione ticinese in 10
anni è cresciuta del 2,7% circa, la spesa pubblica è aumentata del 24,7%. Per rimediare, lo Stato
non ha pensato ad altro che aumentare le entrate: non diminuire le imposte e alzare le tasse.
Siamo entrati in un moto perpetuo di debiti sulle spalle della gente che lavora e dei giovani.
Il Governo e la maggioranza in Gran Consiglio, in dieci anni, hanno commesso tre errori
madornali: Non hanno concesso sgravi fiscali per scaldare i motori dell’economia ed aiutare i
cittadini, non hanno contenuto la spesa (il Ticino è il cantone con la maggior crescita dei debiti
in tutta la Svizzera!) e soprattuto hanno menato il can per l’aia parlando per oltre 5 o 6 anni di
risanamento finanziario avvenuto, quando invece i pochissimi risultati di pareggio (3) erano solo
e soltanto raggiunti grazie ai maggiori gettiti d’imposte, di tasse e balzelli.

Bisogna agire e agire in fretta tenendo presente che il risanamento non si fa unicamente con le
entrate ma soprattutto con una gestione parsimoniosa delle uscite.
Il deputato Paolo Pamini ha riassunto i lavori Commisisonali e lo stato delle soluzioni targate
UDC delle ultime legislature, che consistono in una ventina di misure (atti parlamentari)
raggruppati sotto 5 tipologie:

Dare meno soldi allo Stato: attraverso sgravi fiscali e riduzioni di tasse

  • IE 15 Iniziative fiscali 2018-20
  • MO 1475 Poker di sgravi del 20.04.2020

Obbligarlo a spenderli meglio: attraverso norme di disciplina finanziaria

  • IE 471 Controllo strutturale della crescita della spesa 23.01.2017
  • IP 136 Referendum finanziario obbligatorio del 06.03.2017
  • IE 644 Pareggio dei conti entro il 2025 “Decreto Morisoli” 19.102021

Imporgli l’uso selettivo delle risorse: attraverso la revisione dei compiti e il controllo dei
risultati

  • IG 659 Revisione dei compiti fissata nella legge del 15.10.2018
  • MO 1457 Riformare il welfare state ticinese 20.01.2020
  • IE 645 Crescita della spesa vincolata al PIL 22.09.2021

Aziendalizzando l’operatività: attraverso il controllo di efficienza e efficacia

  • IG 570 Occhio ai crediti quadro del 24.11.2014
  • IE 559 Leggi sociali con data di scadenza 10.12.2019

Agendo da penultima generazione: attraverso la riduzione del debito

  • IE 558 Voto del piano finanziario di legislatura del 10.12.2019
  • IE 562 Nuove spese correnti solo se compensate del 20.01.2020

L’UDC lo ribadisce: avessero accolto le nostre proposte, di cui la maggior parte non ancora
esaminte (!), Governo e Parlamento non si troverebbero a dover improvvisare tagli inopportuni
e dolorosi in un momento come questo. Le nostre soluzioni se prese d’urgenza, sono ancora
praticabili e potrebbero aiutare a minimizzare le conseguenze negative per non aver fatto nulla
per troppo tempo.

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