Comunicato stampa

Un sistema RIPAM limitato e insostenibile: urge una revisione!

I conti del nostro Cantone parlano chiaro: i sussidi erogati per la riduzione dei premi dell’assicurazione malattia (RIPAM) sono in costante crescita. Attraverso la mozione “Si riveda l’attuale sistema RIPAM, poiché esso ha dimostrato i suoi limiti ed è divenuto insostenibile” – Roberta Soldati e Tiziano Galeazzi primi firmatari – il gruppo UDC chiede una revisione totale dell’attuale modello RIPAM.

La spesa per la concessione dei sussidi RIPAM ammonta ad oltre 400 milioni di franchi all’anno ed è un terzo della popolazione assicurata residente a beneficiare degli aiuti. I margini di manovra per tentare di apportare dei correttivi a tale voce di spesa sono estremamente ridotti. Il Governo dispone unicamente di due strumenti: (i) il coefficiente cantonale di finanziamento e (ii) le costanti che definiscono il reddito massimo disponibile.

Nel recente passato, le misure di risparmio proposte dal Governo che intervengono su questi strumenti, non hanno trovato consenso. Ritenuto che il sistema RIPAM viene automaticamente adattato all’aumento annuo dei premi della cassa malati – problematica indiscutibilmente di competenza federale, ancora irrisolta – si può affermare con certezza che il prossimo anno non farà eccezione. Di conseguenza, la cerchia dei beneficiari RIPAM diverrà vieppiù ampia, andando ad incrementare il costo a carico della collettività.

Prossimamente il popolo ticinese sarà chiamato a votare sulle due iniziative per la deducibilità dei premi della cassa malati “Basta spennare il cittadino, cassa malati deducibile integralmente!” (IP 150) e “Esplosione premi di cassa malati: ora basta! (iniziativa per il 10%)” (IP 154), e magari anche sul controprogetto. Esse comporteranno un’importante diminuzione del gettito fiscale cantonale e comunale, stimato complessivamente a circa Fr. 100 mio (IP 150) e a Fr. 400 mio (IP 154). I parametri atti a stabilire la concessione del RIPAM sono diversi rispetto ai criteri sulla deducibilità fiscale, per cui è impossibile stabilire se a fronte di quest’ultima operazione corrisponderà una diminuzione dell’importo erogato a titolo di sussidio. Nemmeno il controprogetto risolve tale dilemma.

L’attuale sistema mostra delle criticità e diviene sempre più insostenibile. In diverse occasioni il Governo è stato invitato rivederlo, ma purtroppo tale auspicio è rimasto lettera morta.

Nessuno mette in dubbio che la problematica non è di facile soluzione, ed è per questo motivo che si chiede al Consiglio di Stato – in particolare al DSS – che venga istituito un gruppo di lavoro costituito da professionisti privati, chiamati ad elaborare un progetto di revisione totale dell’attuale modello RIPAM entro 1 anno dal deposito della presente mozione.

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