Perché ho aderito all’UDC?

Considero l’UDC l’unico partito impegnato a difendere la democrazia diretta in Svizzera, che permette al popolo sovrano l’esercizio del potere legislativo. Praticamente un unicum nel mondo attuale.

Tuttavia, la specificità del partito non è il principale motivo che mi ha spinto a rompere gli indugi e a compiere il grande passo. Voglio impegnarmi sul piano politico quale svizzero tedesco residente da tanti anni in Ticino. Non intendo fare alcuna distinzione tra svizzero tedeschi, romandi o ticinesi.

Il paese nel quale sono grato di vivere è uno solo: la Confederazione elvetica.

Ritengo che l’UDC sia il partito che meglio interpreta e promuove i valori da sempre cari alla nostra patria, come la neutralità e, appunto, la democrazia diretta. Si racconta che già ai tempi dei Romani la società elvetica non fosse monarchica, anzi processava e metteva a morte chi cercava di sopravanzare gli altri. Siamo il paese dei discendenti degli Elvezi, un popolo celtico, mite e pacifico, che usava le armi per la difesa.

Una caratteristica presente ancora oggi tra i confederati, sempre disposti al negoziato e a comporre le controversie. Siamo inoltre un paese con una forte connotazione cristiana. Nel Preambolo della Costituzione federale si legge: IN NOME DI DIO ONNIPOTENTE.

Le qualità del nostro popolo sono conosciute anche oltre i confini nazionali: zelo, onestà, affidabilità, valori che dovremmo impegnarci a salvaguardare. Come nel 1291, anno del Patto federale, occorre prendere posizione in modo fermo nei confronti dell’Unione europea, senza temere di rivendicare le nostre condizioni e senza necessariamente farsi intimorire dai suoi diktat, dato che la Svizzera possiede una rispettabile forza economica. Auspico che il paese che amo sarà in grado nell’avvenire di preservare la sua identità e la coesione tra le diverse comunità che lo compongono.

Jean-Pierre Schupp, candidato UDC in Gran Consiglio