Caos nel settore dell’asilo: il Consiglio di Stato non adotti la stessa disastrosa linea di Baume-Schneider
Era solo questione di tempo, visto il numero migranti che hanno raggiunto il nostro paese, con relativo sovraccarico delle strutture per richiedenti l’asilo a Chiasso, altre strutture sul territorio cantonale sarebbero entrate nel mirino del Cantone per ospitare gli asilanti. Il responsabile dell’Ufficio cantonale dei richiedenti asilo e dei rifugiati lo ha detto in modo chiaro, la struttura de La Perfetta ad Arzo verrà aperta per ospitare i migranti. “Altre sono in fase di valutazione e per le quali sono stati presi dei contatti con le autorità interessate”.
Questa è la logica conseguenza alla disastrosa gestione del settore dell’asilo della capo del Dipartimento federale di Giustizia e Polizia, signora Baume – Schneider, che continua a sostenere pubblicamente che tutto va bene e che la Svizzera sta gestendo correttamente la situazione. Un caos che costerà ai contribuenti più di 4 miliardi di Franchi quest’anno, solo a livello federale.
Una “tranquillità” che non trova d’accordo i cittadini di Chiasso, che ancora recentemente hanno lanciato l’ennesimo grido di allarme a seguito dell’esplosione dei crimini perpetrati dai richiedenti l’asilo. Gli interventi di polizia nella cittadina di confine legati ai richiedenti l’asilo sono oltre 400 (dato 09.2023) e sono aumentati del 42% rispetto al 2022 e del 278% rispetto al 2021. Due richiedenti l’asilo algerini e maggiorenni, hanno recentemente commesso abusi sessuali su una minorenne nel bagno di un treno tra Lugano e Chiasso. I casi di violenze, furti e di violazione della legge si registrano quotidianamente in tutto il paese.
L’UDC dice basta a questa situazione disastrosa e chiede al Consiglio di Stato, tramite una mozione, di farsi immediatamente promotore verso il Consiglio federale, in particolare verso la titolare del Dipartimento, Consigliera federale Baume-Schneider, affinché la problematica di Chiasso venga risolta e non venga replicata in modo ingenuo in altre regioni e Comuni del Ticino.
Parallelamente, chiede al Consiglio di Stato di sospendere qualsiasi apertura di nuove strutture su territorio cantonale, perché questo significherebbe sostenere la politica lassista e da struzzo – quella che mette la testa sotto la sabbia per non vedere il problema – ben promossa dal Dipartimento federale di Giustizia e Polizia.
Allo stesso tempo il gruppo UDC in Gran Consiglio ha inoltrato un’interpellanza con la quale intende far luce sui motivi per i quali la sicurezza della cittadinanza a Chiasso risulta esser compromessa allo stato attuale. Una situazione che, senza un intervento incisivo da parte delle Autorità e un maggior supporto alle forze di polizia già enormemente sollecitate, rischia di peggiorare e degenerare molto in fretta. Il numero di migranti che sbarca ogni giorno sulle coste italiane è impressionante e, memori della prassi che vige nel Bel Paese quando la penisola è vittima di una crisi migratoria, dobbiamo aspettarci che la pressione sui nostri confini aumenterà nelle prossime settimane. Sono necessarie contromisure immediate.
UDC Ticino