Comunicato stampa

Consuntivo 2024: abbiamo atteso il miracolo anche quest’anno… ma non è arrivato

Ancora una volta il Consuntivo cantonale, approvato con una maggioranza striminzita, ci conferma che lo Stato spende troppo e non è in grado di fissare delle priorità. L’anno scorso, come in quelli precedenti, il Governo si è affidato alla buona stella sperando in un miracoloso cambiamento. Purtroppo, “caro” Governo, senza freni mirati e interventi per correggere la rotta, la nave sarà destinata a colare a picco.

Il Consuntivo 2024 ha chiuso con un disavanzo di fr. 71.8 mio a fronte dei 130.8 mio preventivati. Sebbene possa apparire una buona notizia, il miglioramento dei conti è dovuto essenzialmente a dei ricavi fiscali straordinari di fr. 49.9 mio (cifra che tralascia i ricavi di trasferimento pari a fr. 72.6 mio dovuti ai profughi ucraini, considerati solo nel preventivo 2025) e non a delle misure per il contenimento della spesa. Questo, ovviamente ci preoccupa.

Scorrendo le voci a bilancio, la situazione resta allarmante. Rispetto al 2023 vediamo un peggioramento del capitale proprio, che si attesta a fr. -215.9 mio. Il debito pubblico è aumentato e supera ora la soglia di fr. 2.6 miliardi. Anche il livello degli investimenti si è gonfiato di fr. 21 mio rispetto al Preventivo, arrivando a fr 302.3 mio.

I dati parlano chiaro: nel corso del 2024 non ci sono stati degli interventi che perlomeno tentano di “correggere la rotta”. Men che meno una pianificazione di misure strutturali da attuare a medio-lungo termine. Il Decreto Morisoli – votato dal Gran Consiglio nel 2021 e accolto dal popolo nel 2022, è stato disatteso anche a questo giro e non ci si illude che, a meno di un miracolo, nemmeno con il consuntivo 2025 verrà raggiunto il pareggio del conto economico entro il 31 dicembre 2025. L’UDC chiede da tempo di intervenire sulle voci del personale, del funzionamento (beni e servizi) e sussidi (spese di trasferimento) attraverso dei Decreti-legge che sono stati proposti in sede di Preventivo 2024, ma questi sono stati bloccati oppure neanche considerati.

Uscire dalla logica granitica del dipartimentalismo sarebbe un primo passo per poter pianificare delle misure concrete e coerenti. Oppure la volontà di ridurre e semplificare le varie procedure burocratiche che affliggono sempre più cittadini e imprese, anziché meramente digitalizzarle e automatizzarle: questo non significa meno burocrazia! Accelerando l’introduzione della digitalizzazione e dell’IA si andrebbe a facilitare il flusso lavorativo amministrativo, comportando minori sprechi. E se si rivedessero le scadenze dei prestiti e debiti verso terzi, rinegoziando tassi e swap per risparmiare sugli interessi negativi? O in alternativa indirizzare i futuri prestiti bancari verso formule digitalizzate in blockchain (come fanno già da tempo altri Cantoni o città come Bellinzona e Lugano)?

Le decisioni finanziarie che provocano buchi di centinaia di milioni all’anno è solo la fattura non pagata che i nostri figli troveranno in bucalettere fra una ventina d’anni. Soldi che tramite nuove imposte (prelevate a chi?) lo Stato dovrà restituire domani alle banche per i debiti di oggi. 

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