Comunicato stampa

Grazie all’UDC gli estremisti climatici non metteranno le mani nelle tasche dei ticinesi

L’UDC Ticino è estremamente soddisfatta per il risultato delle votazioni federali di questo fine settimana. Gli elettori hanno respinto la politica ideologica della sinistra rappresentata dalla legge sul CO2 e le iniziative agricole estreme. Questo risultato rappresenta un’inversione a U nella politica energetica e ambientale svizzera, lontano dalle chimere della gauche caviar e verso soluzioni più ragionevoli, efficienti ed economiche.

Ha vinto l’UDC sola contro tutti. Contro gli ecologisti estremi, ma anche contro chi si è improvvisato ecologista pur di arrestare l’emorragia di voti. Vedere il PPD e PLR, partiti un tempo di centro, sostenere una revisione di una legge estrema, liberticida e profondamente ingiusta è inconcepibile. Soprattutto in Ticino, Cantone periferico dove vivere secondo i canoni dettati dai sostenitori radical-chic ecologisti di Zurigo si sarebbe rivelato, oltre che impossibile, pure molto caro. A questo riguardo l’UDC si chiede come sia possibile che ben 6 Deputati a Berna su 10 sostengano una legge che avrebbe impoverito ulteriormente i ticinesi.  Soprattutto il PLR torni finalmente a ricomporre il fronte borghese a Berna e la smetta di giocare al piccolo ecologista estremo.

Doppia vittoria per l’agricoltura svizzera e ticinese

Nonostante i titoli fuorvianti, l’UDC è lieta che gli elettori abbiano chiaramente detto NO alle iniziative agricole estreme. Questo “No” è un “Sì” all’agricoltura svizzera. Ciò significa che l’approvvigionamento della popolazione con prodotti alimentari nazionali e regionali di altissima qualità continuerà a essere garantito.

L’ombra dello Stato sull’agricoltura ticinese

Se gli agricoltori festeggiano a livello nazionale, festeggeranno un po’ meno a livello ticinese. Purtroppo, nella Costituzione cantonale sarà introdotto il principio della sovranità alimentare in Ticino. Un tema lanciato dai comunisti e che mira a pianificare la coltivazione agricola, i consumi dei cittadini e l’intervento diretto e pesante dello Stato sul mercato agricolo. L’attrattività positiva data al titolo dell’iniziativa nasconde le insidie e le forzature che la legge di applicazione dovrà per forza di cose affrontare per applicare il nuovo articolo costituzionale. L’UDC si era già opposta anche in Gran Consiglio intravvedendo le conseguenze negative per gli agricoltori (dovranno coltivare quello che lo Stato dirà loro), i consumatori (dovranno comprare quello che lo Stato pianificherà), i comuni (dovranno dezonare per far spazio a nuovi terreni agricoli) e i proprietari di terreni (dovranno vivere nell’incertezza). Senza contare l’aumento dei prezzi, la penuria di beni agricoli stagionali e la scarsità di scelta di prodotti alimentari che deriveranno da questa infelice scelta.

Giustizia, equità e ordine nel trattamento dei dipendenti dello Stato

Per quanto riguarda il secondo tema in votazione, la nuova regolamentazione del sistema pensionistico per i consiglieri di Stato, salutiamo positivamente la scelta popolare che mette fine a discussioni, speculazioni inutili durate diversi decenni. La decisione di oggi ripristina giustizia, equità e ordine nel trattamento di tutti i dipendenti dello Stato e gli affiliati alla Cassa pensione.

 

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