Comunicato stampa

Lanciata l’iniziativa popolare “STOP all’aumento dei dipendenti cantonali”

Il comitato promotore interpartitico composto da rappresentanti di UDC, Lega, PLRT, Il Centro, dalla Camera di Commercio e da AITI, ha presentato mercoledì 2 ottobre a Lugano l’iniziativa popolare legislativa “STOP all’aumento dei dipendenti cantonali”. L’obiettivo è di limitare lo sperpero di risorse pubbliche frenando la crescita del personale dell’Amministrazione cantonale, che conta più dipendenti rispetto alla media degli altri Cantoni.

Squilibrio finanziario, crescita della spesa, debito pubblico eccessivo: l’ennesima conferma di questi aspetti è arrivata la scorsa settimana con la presentazione del Preventivo 2025 del Cantone. Negli ultimi dieci anni le manovre di correzione dei conti attraverso un aumento delle entrate non hanno portato a risultati incisivi: d’altronde, non ci si è mai concentrati davvero sulla spesa.

La maggioranza dei politici da anni ritiene che i 500 compiti che lo Stato svolge attraverso circa 300 uffici amministrativi siano irrinunciabili, insostituibili e indispensabili. Anzi, da incrementare. Dunque attendere una revisione dei compiti è improduttivo, perché si teme passeranno altri anni senza raggiungere l’obiettivo. Serve razionalità e pragmatismo e un’azione decisa nel mettere un freno a questa pericolosa deriva, la cui fattura è a carico del contribuente.

Nello studio di Idheap “Analyse comparative de la structure des dépenses du Canton du Tessin” viene rimarcato che il costo dell’amministrazione ticinese è del 33% superiore rispetto alla media degli altri Cantoni. L’iniziativa – mediante una modifica della legislazione cantonale – intende dunque fissare un tetto massimo del numero dei dipendenti dell’amministrazione cantonale (esclusi i docenti in senso stretto e il personale di cura dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale). Il numero dei dipendenti cantonali non dovrà superare l’1,3% della popolazione ticinese: in questo modo si prevede una riduzione del 10% del personale indicato entro 5 anni, dando dunque il tempo al Consiglio di Stato di trovare le giuste misure per raggiungerla.

I promotori dell’iniziativa sono: Piero Marchesi, UDC (rappresentante dei promotori); Gianmaria Frapolli, Lega dei Ticinesi (presidente del comitato d’iniziativa); Cristina Maderni Lotti, PLRT (co-presidente); Gianluca Padlina, Il Centro (co-presidente); Andrea Gehri, Cc-Ti (co-presidente); Stefano Modenini, AITI (co-presidente); Luca Albertoni, Cc-Ti; Alessio Allio, MGL; Diego Baratti, GUDC; Alain Bühler, UDC; Andrea Censi Lega dei Ticinesi; Marco Chiesa, UDC; Paolo Morel, PLRT; Sergio Morisoli, UDC; Asia Ponti, GLRT; Lorenzo Quadri, Lega dei Ticinesi; e Andrea Sanvido, Lega dei Ticinesi.

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