Comunicato stampa

Preventivo 2024 e misure di risanamento: l’UDC presenterà un rapporto di minoranza da 80 mio. di risparmio. Niente Palazzo di Giustizia e blocco manutenzione stradale.

L’UDC Ticino non accetta il gioco della Peppa Tencia tra i partiti di Governo sui tagli previsti nel Preventivo 2024. Il deterioramento delle finanze è sotto gli occhi di tutti, sono già stati persi 3 mesi di tempo senza che alcun risultato tangibile sia sul tavolo. L’UDC boccia sia i tagli facili proposti dal Governo, sia la tattica del salame, che ha solo lo scopo di evitare di prendere le decisioni che da anni avrebbero dovuto essere adottate. A questo riguarda in nostri commisssari Roberta Soldati e Tiziano Galeazzi presenteranno un rapporto di minoranza chiedendo l’attuazione di un Piano B, con il blocco dei crediti per il Palazzo di Giustizia e la manutenzione delle strade.

Il preventivo per Legge deve essere votato in dicembre, siamo a gennaio e forse lo si voterà a febbraio. Purtroppo questo tempo è trascorso inutilmente e si è rimasti a quello che l’UDC scriveva già ad ottobre: Il pacchetto di correzione presentato ci delude profondamente sia per metodo che per contenuto. (…) In definitiva riteniamo che questo grosse lacune mettano in serio pericolo l’attuabilità di molte misure proposte, di conseguenza chiediamo al Governo di partire immediatamente con una ricerca di altre misure (Piano B) senza attendere il risultato di questo preventivo o peggio ancora lasciando passare inutilmente tutto il 2024”.

Le pesanti reazioni esterne, la presenza, o forse sarebbe meglio dire assenza del Governo nel giustificare le sue scelte e lo smarrimento della Commissione della gestione nel doverle portare avanti; sono tutte lì a dimostrare che da questo pasticcio non se ne uscirà tanto facilmente. L’UDC è sempre stata proattiva nel trovare l’equilibrio finanziario, da anni propone interventi e misure tanto adeguate quanto inascoltate da chi ora non sa che pesci pigliare per rispettare la Costituzione e le leggi finanziarie. Anche questa volta l’UDC non si sottrae alla responsabilità (pur non essendo in Governo) di fare proposte per cercare in tempi brevi una soluzione.

Se da una parte si è concordi sul tetto massimo di deficit di 95 mio per il P 2024, dall’altra, il modo e i contenuti per ottenerlo non possiamo approvarli e restiamo sulle nostre posizioni iniziali già note. Per questo bocceremo l’eventuale Rapporto di maggioranza, che mantiene inalterate le misure o che le sostituisce con nuovi “studi e approfondimenti”. Puri e seplici alibi, tattici e in definitiva tardivi e inconcludenti, per rimandare ancora una volta decisioni quantomai necessarie.

Ritenuto che ad oggi non si intravvedono iniziative concrete da parte di nessuno per un “piano B” attuabile e che realizzi l’obiettivo finanziario, presenteremo un Rapporto di minoranza (che potrebbe diventare di maggioranza se altri lo sottoscriveranno in Commissione) con allegati tre Decreti legislativi per correggere la spesa di ca. 80 milioni  di Franchi l’anno:

  • Il primo decreto agisce sulla spesa del personale. Mira a bloccare ogni nuova assunzione (salvo docenti e personale sanitario) per due anni e di procedere con spostamenti interni per coprire le partenze (circa 260 per anno). Parimenti invece di non concedere il rincaro e di diminuire gli stipendi – misure che dimostrano la disperazione per mancanza di idee del Governo – proponiamo il blocco degli scatti annuali automatici di stipendio per due anni.
  • Il secondo agisce sul funzionamento amministrativo ( beni e servizi). Mira a ridurre la spesa al livello di prima della Pandemia, quando fu già allora assicurato che si trattava di una crescita eccezionale; oggi siamo ben oltre.
  • Il terzo agisce sui sussidi (spese di trasferimento). Non si possono correggere le finanze senza agire in modo adeguato su questa spesa che rappresenta oltre il 55% del totale della spesa statale. Contrariamente ai tagli lineari del Messaggio P 2024 proponiamo una crescita limitata e massima per due anni pari all’1% del netto dei sussidi.

Da ultimo vista la situazione finanziaria e soprattutto la mancanza di vie d’uscita concrete, l’UDC non appoggerà nessun grosso investimento nuovo (ad esempio palazzo di giustizia per ca. 120 mio e manutenzione stradale per circa 195 mio) prima che il Preventivo sia approvato, che il risanamento sia presentato e che queste spese di investimento siano ricontrollate nella necessità funzionali e negli standard realizzativi.

Occorrono alcune precisazioni. La prima, da nessuna parte sta scritto che gli importi di un Preventivo debbano per forza essere spesi (si può contenere la spesa con autodisciplina). La seconda, è sempre possibile proporre misure di risparmio sia all’infuori del processo di Preventivo che durante l’anno (uscire dalla logica dei risparmi a Preventivo o niente). La terza, la perizia esterna di giugno, voluta dalla Commissione della gestione ha dimostrato che il Cantone spende il 16% in più rispetto alla media degli altri Cantoni per svolgere gli stessi compiti (c’è un grosso spazio per rivedere efficienza ed efficacia). La quarta, non c’è una spesa buona (gli investimenti) e una spesa cattiva (la gestione corrente), entrambe le paga il contribuente ed entrambe contengono costi sopportabili e insopportabili (uscire dalla logica dell’investimento inopinabile a prescindere).

UDC Ticino

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