Comunicato stampa

Prima volta nella storia: Grazie all’UDC il popolo vota automanticamente una spesa milionaria Contribuenti e Comuni chiamati alla cassa per pagare le pensioni dei dipendenti pubblici

Grazie all’UDC, per la prima volta nella storia scatta il referendum obbligatorio! Si voteranno le misure di compensazione per mantenere le pensioni dei dipendenti pubblici a livelli non più conformi ai tempi. Nessuna sorpresa che il Gran Consiglio non abbia voluto dare seguito al rapporto di minoranza (relatori Paolo Pamini e Omar Balli) per rinviare in commissione un dossier impossibile da trattare in tempi  volutamente troppo brevi ma che porterà inevitabilmente all’aumento delle imposte per garantire le rendite ai dipendenti dello Stato.

Il Popolo avrà la possibilità di esprimersi, per la prima volta nella storia automaticamente, sulla spesa milionaria che comporta il cambiamento della Legge sulla cassa pensione dei dipendenti pubblici LIPCT. Meno male, perché in aula del Gran Consiglio a pochi giorni dalle elezioni, c’era poca voglia di rimandare il rapporto in Commissione. Un dossier lungo decine di pagine con acrobatici calcoli tecnici per (non) dire che cosa? Che non sarà lo Stato con i suoi soldi, ma saranno i contribuenti a riempire la cassa dell’IPCT visto che i dipendenti pubblici sono stati illusi da anni che avrebbero ricevuto delle pensioni alte senza dover aumentare i propri contributi.

Il rapporto di minoranza firmato UDC e Lega sotto la scrupolosa egide di Paolo Pamini e Omar Balli, chiedeva il rinvio del dossier in commissione per vari motivi che vengono riformulati con 47 domande al Consiglio di Stato e al perito dell’IPCT, rimaste senza risposta. In particolare, il rapporto di minoranza  rimprovera allo Stato di essere rimasto immobile per anni per evitare di affrontare la patata bollente, e di correre solo ora ai ripari con i soldi dei contribuenti senza veramente risanare il sistema della cassa pensione.

Il Tasso di Conversione (TC) per i dipendenti pubblici è sempre rimasto invariato al 6.17%, cioè a livelli più alti in confronto alle altre casse di compensazione e in particolare al TC che garantisce di non intaccare i risparmi dei dipendenti più gioveni, come comunica lo stesso Governo nel suo messaggio! Per compensare l’urgente abbassamento del TC, il datore di lavoro, cioè lo Stato e i Comuni, cioè i contribuenti, dovranno pagare fino a 900 milioni di franchi nei prossimi 30 anni a dipendenza degli scenari ipotizzabili, più altri 293 milioni di misure supplementari già preventivate per garantire un grado di copertura dell’85% di IPCT entro il 2052. Questi soldi non servono nemmeno a stabilizzare la cassa, ma saranno utilizzati a favore degli assicurati. Con ciò non si è ancora preso in considerazione l’inflazione né le rendite ponte.

L’atteggiamento del Consiglio di Stato verso il Parlamento in materia di cassa pensione sfiora lo scandalo: nemmeno un mese fa, il 19 settembre 2023, la commissione CGF ha audizionato il perito dell’IPCT che ha rilasciato su sollecitazione dei commissari, soltanto 9 giorni dopo, la sua perizia già allestita nella primavera 2023 sulla base dei conti di fine 2022 contenente delle cifre pubblicabili solo con il consenso dell’IPCT. Il risanamento dell’IPCT è una materia ardua e sensibile che non va liquidata in poche settimane. Bisognava dare il tempo dovuto ai commissari e al Parlamento di decidere con maggiore cognizione di causa, anche perché non c’era nessun termine perentorio per decidere oggi.

Ma ora sarà il popolo a dire se è d’accordo di farsi aumentare le tasse per giustificare la spesa milionaria per l’lPCT a favore dei dipendenti pubblici.

UDC Ticino

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