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Il completamento della Galleria del San Gottardo secondo l’UDC

Ecco l’intervento della candidata al CN Lara Filippini alla conferenza stampa prima della festa “UDC tra la gente” del 26.09.2015.

Il 28 febbraio 2016 sarà un altro anno molto importante per il Ticino. Dovremo decidere se per tre anni vorremo essere tagliati fuori dal resto della Svizzera oppure restare collegati con il resto del paese dicendo sì al risanamento di una delle gallerie autostradali più pericolose d’Europa, il San Gottardo.
La sinistra e qualche borghese, restando ostinatamente ferme sulle loro posizioni, pur coscienti – e questo è grave! – che il Ticino subirà forti e negative ripercussioni sia sociali (strano, dovrebbe preoccuparli!) che economiche e turistiche.
Queste persone si dimenticano che l’ing. Lombardi, già prevedeva nel suo progetto due tubi, ma che poi furono ridotti a uno solo, da una parte per una questione di soldi e dall’altra perché così si sarebbe anche guadagnato del tempo nel rendere agibile la costruzione.
Le gallerie, come le case o qualsiasi cosa, hanno una certa durata di vita oltre la quale, oltre ad essere meno performanti, diventano anche pericolose per chi le utilizza.
Questo “lifting” totale avremmo già dovuto prevederlo diversi anni fa, ma non abbiamo voluto arrenderci all’evidenza, mettendo solo qualche cerotto qua e là nel corso degli anni.
I tempi sono però cambiati dalla sua apertura, non c’è più l’auto di famiglia con la quale ci si spostava tutti, oggi molti viaggiano soli, vuoi per lavoro, vuoi per piacere, ma la società e gli spostamenti hanno cambiato ragion d’essere rispetto a quando si aprì negli anni ottanta il tunnel di collegamento.
I tempi sono però cambiati dalla sua apertura e vista la lunghezza della galleria – ben 17 Km – le dovute modifiche ai parametri di sicurezza sono a dir poco imperative, anche di fronte all’evolversi della tecnologia per la sicurezza dagli anni ottanta si sono chiaramente evoluti.
Con la costruzione di un secondo tubo la volontà popolare sull’iniziativa delle Alpi è rispettata, ma il tragitto delle persone che vogliono spostarsi con la propria autovettura o il proprio mezzo di lavoro sarà decisamente più sicuro. Inoltre, gli interventi di salvataggio saranno decisamente più agevoli di oggi.
Proprio sulla questione traffico i contrari, oltre a sostenere che le colonne al San Gottardo sono frutto della fantasia – ditelo a chi è incolonnato per ore! – per spingerci a contrastare questo progetto sostengono che il traffico aumenterà in maniera esponenziale e che soprattutto il basso Ticino subirà ancora maggiori danni in tal senso.
Innegabile che il Mendrisiotto sia purtroppo al collasso a livello di traffico, ma far leva su questa problematica per affossare il risanamento è assolutamente disonesto. Bisogna invece ammettere che tutto ciò non è collegabile al traffico del traforo del San Gottardo, quanto al flusso quotidiano in entrata e uscita di ben 68’000 frontalieri.
Infatti, la media dei passaggi medi giornalieri dei veicoli cala drasticamente – da ca. 70’000 a 30’000 – una volta passato il Monte Ceneri fino ad attestarsi ai comunque notevoli quasi 18’000 passaggi del San Gottardo. Per diminuire questo traffico basterebbe dunque nient’altro che riapplicare i contingenti all’immigrazione frontaliera, come approvato dal popolo con “Stop all’immigrazione di massa” o con l’iniziativa dell’UDC Ticino “Prima i nostri.
Ma pur di vincere, o meglio, di mettere in ginocchio il popolo ticinese, i contrari sono disposti a tutto, anche a produrre un video contrario al risanamento, farcito di falsità. L’obiettivo è chiaro, confondere l’elettore e farlo cadere nella propria trappola!
Non facciamoci ingannare e sosteniamo il risanamento del tunnel del St.Gottardo!
Lara Filippini, Candidata UDC al Consiglio nazionale

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