Editoriale

Non votare è un atteggiamento egoista

La democrazia diretta svizzera, un unicum al mondo che se usato correttamente ci dà le basi per poter resistere agli attacchi provenienti dalle elites globali, funziona in modo che anche una astensione è in realtà un voto. Non esprimere la propria opinione, lasciando scheda bianca o addirittura non votando, vuol dire dare il voto alle minoranze che poi decidono sulle maggioranze.

Facile, poi, lamentarsi e dire che non cambia nulla! Alle scorse cantonali si sono recati alle urne solo il 55,99% di coloro che avrebbero potuto farlo. Si tratta di un atteggiamento alquanto pigro, egoista e menefreghista, non solo verso il proprio benessere ma anche verso quello delle generazioni future. Al grido che “tanto non cambia nulla” e che “i politici sono tutti uguali”, si dà spazio al caos e alla distruzione di quanto abbiamo creato negli anni, calpestando il diritto dei nostri figli di vivere in una Svizzera come l’abbiamo conosciuta noi. La stanno distruggendo ma abbiamo il potere e il dovere di provare a salvarla.

Peraltro, è inutile prendersela con i politici eletti. Se i Governi non funzionano e sono schiavi di schemi e complotti ben più grandi di loro, la colpa è di chi li ha votati, dando loro potere. Non sono tutti uguali, ci sono coloro che solamente seguono le istruzioni e lo status quo e coloro che si battono e si impegnano per difendere la tradizione e scardinare certe logiche, come l’UDC e il sottoscritto. Dovere di un elettore è informarsi, contattando chi si candida per capire le sue idee.

Non votare vuol dire pregiudicare il domani, volete davvero una responsabilità del genere verso i vostri figli e nipoti, sapendo che attualmente stiamo approfittando in pieno del capolavoro compiuto dalle ultime tre generazioni? Il nostro dovere è consegnare a chi viene dopo di noi una Svizzera con valori positivi come l’abbiamo vissuta noi, mantenendo e rafforzando i nostri principi di libertà, prosperità, imprenditorialità, neutralità e sicurezza, con una forte capacità di difesa militare.

Attualmente vediamo una immigrazione fuori controllo, causata dalle politiche di sinistra venute lentamente al potere dagli anni ’70 in poi perché molti di noi, me compreso, a torto, non abbiamo votato per anni. Non ripetiamo l’errore. I ticinesi sono ora una sorta di “super svizzeri” perché più di altri confederati difendono i valori conservatori e ciò mi fa ben sperare. Ma bisogna votare in modo attivo, senza consegnare la possibilità di decidere alla minoranza per non scegliere.

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